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TrueInChain, arriva la blacklist pubblica dei fabbricatori di bufale

Lorenzo

Editor, G2r
giu 28, 2018 | 7:47 PM

Dopo circa un anno di ricerca arriva la conferma che in tanti si aspettavamo: le fake news sono in grado di propagarsi con una velocità e con una viralità molto più elevata rispetto alle notizie vere. A rilevarlo è stata una ricerca pubblicata su "Science" e condotta dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) sulla piattaforma di Twitter. Lo studio si è concentrato sui messaggi e sulle condivisioni (retweet) pubblicate dagli utenti online americani nel periodo che va dal 2006 al 2017.

La ricerca, come rileva uno degli autori, Sinan Aral, ha dimostrato che le "bufale online" si diffondono 6 volte più velocemente rispetto alle notizie vere e hanno il 70% in più di probabilità di essere condivise. Assume un significato molto importante il rapporto tra la creazione delle fake news e la possibilità di condivisione, ampiamente enfatizzato dalla natura dei social media.

Su questo aspetto ha aperto il dibattito il Prof. Mario Morcellini, commissario Agcom e studioso dei media, spiegando che "l'utente è più portato a condividere che a scrivere di suo pugno un pensiero su un tema qualsiasi, come se tale atteggiamento risultasse da un lato meno colpevolizzante e dall'altro più vicino alle proprie esigenze in rete, che si traducono quasi sempre nel recepire conferme ai propri pensieri polarizzando le proprie posizioni."

Se nel 2016 la parola dell'anno è stata Post-truth, nel 2017 non poteva che essere fake news. I due fenomeni sono infatti indissolubilmente legati: le bufale online hanno creato nel web un ambiente informativo distorto, popolato da una comunicazione incentrata sull'emotività piuttosto che sulla ragione.

La conseguenza della proliferazione delle fake news è stata quella di condurre l'opinione pubblica verso il sentiero seducente e immediato della post-verità. L'inquinamento dell'informazione online da parte di notizie false e sediziose sta avendo un impatto sulla nostra democrazia dalla portata incalcolabile. Sulla rete nascono community, strutturare intorno a temi (immigrazione, medicina alternativa, complottismo) e personaggi (Putin, Mussolini), che riescono a essere più virali e coinvolgenti rispetto ai principali organi di stampa e alle organizzazioni politiche. La rapidità di propagazione delle fake news e la connaturata capacità di attrazione non riescono a trovare argine tramite un quadro normativo o tecnologico.

Le leggi sono irreparabilmente troppo lente e gli algoritmi ancora poco sofisticati per arginare la proliferazione di fonti che spacciano bufale online.

Tra i vari progetti italiani nati per contrastare il fenomeno fake news, oltre a quello della Fondazione Ibsa sulla comunicazione medico-scientifica, è stato lanciato da Marco Franco (segretario generale IASSP) e Niccolò Russo TrueInChain, la prima start-up a sfruttare le potenzialità delle blockchain.

Questa tecnologia permette la creazione e gestione di grandi database costruiti dalle condivisioni di informazioni tra più nodi di una rete. Si tratta di un database strutturato in blocchi che sono tra loro collegati in rete in modo che ogni informazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa nell'analisi di ciascun singolo blocco. Come viene spiegato dai creatori di TrueINChain "utilizzando la blockchain è possibile tracciare le fake news in un click. Creando una community, con particolare riferimento al mondo dei debunker, si uniranno forze sinora sparpagliate e lasciate alla buona volontà personale."

In un sistema informativo dove le notizie sono modificabili e si perde continuamente traccia dei fabbricatori di bufale TrueInChain proverà a realizzare nel tempo un database, costruito da una community di esperti, con lo scopo di rendere pubblica una blacklist delle peggiori fake news spacciate nel panorama italiano.

Il progetto potrebbe rivelarsi molto efficace perché prova a sfruttare, in maniera positiva, quelle potenzialità del web -condivisione, community online, competizione e viralità- che hanno reso fino a oggi invincibile le fake news.


[tratto da https://www.huffingtonpost.it/guido-petrangeli/trueinchain-arriva-la-blacklist-pubblica-dei-fabbricatori-di-bufale_a_23433974/]